Pseudonimo di
Giuseppe Balsamo. Avventuriero e mago
italiano. Di umili origini, entrò come novizio nel convento della
Misericordia di Caltagirone. In seguito, si dedicò allo studio della
medicina e dell'alchimia ma, tacciato di furto, dovette emigrare e vagò
in Polonia, Russia, Francia, predicendo l'avvenire e spacciandosi per dotto in
scienze occulte e meravigliose, come quella che prometteva all'uomo la perpetua
giovinezza. A Parigi fu implicato nel famoso affare della collana della regina
Maria Antonietta. Accusato dalla contessa De la Motte d'aver ideata e attuata la
colossale truffa, venne rinchiuso per due anni nella Bastiglia con la moglie
Lorenza (
Serafia). Riuscì, infine, a provare la sua innocenza e fu
rimesso in libertà, ma bandito dalla Francia (1786). Ebbe inizio, allora,
un periodo di fughe e di peregrinazioni per l'Europa, finché a Roma,
accusato dal tribunale dell'Inquisizione (forse per una delazione della stessa
moglie) di aver tentato di fondare una loggia massonica, fu arrestato e
rinchiuso a Castel Sant'Angelo (1789). Condannato a morte, ebbe dal papa
commutata la pena nel carcere perpetuo. Morì nella fortezza di San Leo
(alcuni ritengono sia stato assassinato), dopo anni di prigionia durissima che
lo portarono alla follia. Avventuriero e impostore di genio,
C.
affascinò le moltitudini, ed ebbe gran seguito e ammirazione in Europa.
Schiller ne fece l'eroe del suo
Visionario; Goethe, nel suo viaggio in
Italia, volle visitarne la famiglia (Palermo 1743 - San Leo, Pesaro,
1795).